Cloud ibrido

Cos'è il cloud ibrido?

Il cloud ibrido si compone di diversi ambienti di elaborazione, vale a dire cloud pubblici e cloud privati, costituiti da "sedi all'edge" o "data center on-premise". Aiuta le aziende a gestire e trasferire i carichi di lavoro su altre infrastrutture cloud per aumentare l'efficienza, ridurre i costi e potenziare le risorse esistenti a supporto delle iniziative di trasformazione digitale.

Il cloud computing ibrido enterprise comprende risorse e servizi di diverse infrastrutture cloud. Inoltre, le informazioni vengono condivise e sincronizzate tramite tecniche di integrazione, orchestrazione e coordinamento. È essenziale disporre di una rete di cloud ibrido affidabile che funzioni efficacemente sia nei data center on-premise sia nelle sedi all'edge. La connettività tra gli ambienti avviene tramite LAN (Local Area Network), WAN (Wide Area Network), VPN (Virtual Private Network) e API (Application Programming Interface).

Il cloud ibrido implementa virtualizzazione, containerizzazione, tool di storage e reti software-defined per accedere alle risorse e accumularle: le aziende possono utilizzarlo per migrare rapidamente le applicazioni e rispettare la compliance normativa.

 

Scala le risorse di elaborazione e contieni i costi

Tramite il cloud ibrido, l'organizzazione può scalare le risorse di elaborazione e limitare l'enorme costo della gestione dei picchi di domanda. Inoltre, i cloud ibridi offrono la flessibilità di liberare risorse locali per archiviare ed eseguire i dati e le applicazioni più sensibili quando necessario.

 

Limita l'accesso pubblico

I cloud ibridi forniscono anche un mezzo per limitare l'accesso del cloud pubblico all'intero pool di dati, riservandone l'uso alla gestione dell'overflow per maggiore sicurezza informatica. Inoltre, limitando l'uso del cloud pubblico, l'azienda sfrutta la possibilità di pagare solo le risorse necessarie, senza bisogno di gestire un'infrastruttura aggiuntiva e inattiva per la maggior parte del tempo.

 

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Il modello ibrido cresce

Non sorprende che da quando è stato introdotto il cloud computing ibrido, la sua popolarità sia cresciuta enormemente e l'outsourcing dei dati tradizionale sia diminuito. In effetti, si prevede che il mercato del cloud ibrido toccherà quota 128 miliardi di dollari entro il 2025, con il 98% delle aziende che prevede di utilizzarlo.

Come funziona un ambiente di cloud ibrido?

Le aziende utilizzano i servizi di cloud ibrido unendo le risorse locali e on-premise con il cloud privato e i servizi di cloud pubblico di terzi: la strumentazione viene divisa tra queste tre risorse per spostare i carichi di lavoro tra le piattaforme di cloud pubblico e privato in base alle esigenze di elaborazione.

Fondamentalmente, un modello di cloud ibrido funziona condividendo le informazioni tra piattaforme in sede e fuori sede. L'interconnessione si ottiene prima attraverso la virtualizzazione dei dati e in seguito con tool e protocolli di connettività come API (interfacce di programmazione della applicazioni) VPN (reti private virtuali) e/o WAN (wide area network).

Tuttavia, il processo di gestione di un modello di cloud ibrido non si limita semplicemente allo spostamento delle applicazioni nel cloud: il reparto IT deve anche configurare le risorse per consentire loro di comunicare. Inoltre, nell’investimento è necessario tenere conto del tempo necessario per la formazione degli utenti e le attività di distribuzione e manutenzione a lungo termine.

Poiché il progetto richiede molte risorse, il passaggio al cloud computing ibrido deve essere attentamente valutato: sebbene questo ambiente misto offra maggiore flessibilità e più opzioni di distribuzione dei dati, è possibile che i reparti IT riscontrino problemi dovuti alla maggiore complessità.

 

Quali sono i vantaggi del cloud ibrido?

Il cloud ibrido implementa virtualizzazione, containerizzazione, tool di storage e reti definite dal software per accedere alle risorse e accumularle: Le aziende possono sfruttare il cloud ibrido per migrare rapidamente le applicazioni e rispettare la compliance normativa. La maggior parte utilizza un modello di cloud ibrido per i seguenti vantaggi:

  • semplificazione delle operazioni
  • riduzione dei rischi
  • maggiore efficienza dei carichi di lavoro
  • migliore capacità di gestire i picchi di domanda
  • riduzione dei costi
  • rispetto della governance normativa e degli standard di sicurezza

Considerando tutti questi vantaggi, il modello di cloud ibrido aumenta l’agilità e la flessibilità complessive dell’azienda riducendo le tempistiche di introduzione di nuovi servizi da mesi a ore. Inoltre, si traduce in una maggiore produttività degli sviluppatori, che possono iterare, testare e distribuire le nuove applicazioni fuori sede, senza impiegare molto personale per gestire il processo. Inoltre, i reparti IT possono ridurre la propria infrastruttura cloud on-premise, con notevoli risparmi in termini di investimenti di capitale. Tra gli altri vantaggi, il cloud ibrido consente di migliorare le prestazioni, la flessibilità delle operazioni e il ROI per accelerare il percorso di trasformazione digitale.

Inoltre, gli sviluppatori possono creare e modificare autonomamente i requisiti dell'infrastruttura cloud con il software, con la possibilità di accelerare l'innovazione e l'efficienza delle infrastrutture.

In che modo le aziende utilizzano il cloud ibrido?

Per ogni azienda che passa al cloud ibrido, vari tipi di utenti distribuiscono operazioni diverse a vantaggio dell'intera organizzazione.

I decision maker IT possono:

  • automatizzare il provisioning e la gestione delle risorse cloud e on-premise
  • abilitare la distribuzione rapida di macchine virtuali (VM) e container
  • accelerare il processo di sviluppo per introdurre nuovi prodotti sul mercato in tempi molto più rapidi rispetto al passato
  • garantire lo sviluppo self-service del cloud
  • trasformare un cluster di macchine virtuali in cloud privato
  • convertire container e bare metal in cloud privati
  • connettersi a qualsiasi provider
  • scalare l'infrastruttura in modo intelligente

 

Gli sviluppatori possono trarre vantaggio dagli ambienti cloud che:

  • si muovono rapidamente
  • includono aree di lavoro ottimizzate per il progetto di sviluppo
  • hanno a disposizione provisioning self-service completo, tool e accesso a un catalogo di tool, modelli e risorse attentamente selezionati

 

I Chief Information Officer (CIO) possono migliorare la produttività con tecnologie di cloud ibrido che:

  • sono in grado di attivare rapidamente nuovi servizi
  • riescono a passare da un approccio IT basato sulle operazioni a uno incentrato sulle applicazioni

 

I dirigenti d'azienda possono tenere sotto controllo i costi/la produttività e utilizzare piattaforme e sistemi in grado di aiutarli a:

  • raggiungere direttamente i loro obiettivi senza interventi IT costanti
  • valorizzare i singoli livelli di servizio
  • migliorare lo stato generale dell'azienda

 

Perché le aziende utilizzano il cloud ibrido?

Le aziende utilizzano il cloud ibrido per i seguenti motivi.

  • Ottimizzazione di carichi di lavoro: il cloud ibrido offre la flessibilità di eseguire i carichi di lavoro critici su un'infrastruttura dedicata per sicurezza e compliance.
  • Scalabilità delle risorse: le aziende possono scalare le risorse in base alla domanda, utilizzando quelle esistenti in caso di aumento dei carichi di lavoro senza spendere ulteriori somme per l'acquisto di nuove ed evitando il sottoutilizzo durante il normale regime di lavoro.
  • Continuità operativa: il cloud ibrido replica i dati e le applicazioni tra cloud privato e pubblico per garantire la continuità operativa in caso di guasti o interruzioni del sistema.
  • Costi contenuti: le aziende possono scegliere un'infrastruttura a costi contenuti per i diversi carichi di lavoro. Inoltre, il modello di pagamento a consumo rappresenta un sistema valido per ottimizzare i costi.

Quali sono i componenti del cloud ibrido?

Comprendendo quali siano i componenti chiave del cloud ibrido, le aziende possono sfruttare il potenziale della sua solida architettura e sfruttare le funzionalità disponibili per migliorare la loro strategia cloud e realizzare la trasformazione digitale.

  • Data center on-premise: per data center on-premise si intendono i data center ubicati all'interno della sede dell'organizzazione, che comprendono sistemi di storage, server, infrastrutture di rete e hardware per la gestione di dati e applicazioni. È possibile realizzare cloud privati sull'infrastruttura on-premise virtualizzando le risorse di elaborazione.
  • Cloud pubblico: il cloud pubblico è un modello di cloud computing in cui le risorse e i servizi di elaborazione vengono forniti su Internet con la collaborazione di un service provider terzo. Comprende macchine virtuali, storage, applicazioni e ambienti di sviluppo e implementazione e viene messo a disposizione di diverse imprese con la stessa infrastruttura. Le aziende possono utilizzarne i servizi secondo un modello di pagamento a consumo che consente di aggiungere o eliminare risorse a seconda delle necessità.
  • Cloud privato: il cloud privato è una configurazione di cloud computing disponibile esclusivamente per una singola azienda che offre livelli elevati di sicurezza e personalizzazione rispetto al cloud pubblico, nonché una serie di vantaggi quali controllo degli accessi, flessibilità, scalabilità ed erogazione semplificata dei servizi. Le aziende scelgono i cloud privati per salvaguardare la privacy e l'integrità di documenti riservati, informazioni di identificazione personale, proprietà intellettuale e altri dati vulnerabili. Il cloud privato è anche una configurazione single-tenant, in quanto tutte le risorse sono disponibili per un unico cliente.
  • Piattaforma di gestione del cloud ibrido: la piattaforma di gestione del cloud ibrido associa ambienti del cloud pubblico e privato e consente di controllare, eseguire il provisioning e automatizzare i carichi di lavoro di entrambe le infrastrutture cloud. Consente un utilizzo efficace delle risorse, un'integrazione rapida e un controllo unificato delle implementazioni sul cloud ibrido. Richiede di attenersi a policy di sicurezza e governance, comprendere l'inventario dei carichi di lavoro e accettare gli SLA. La gestione del cloud ibrido offre funzionalità self-service, aggregazione di servizi, gestione dei carichi di lavoro, analisi dei costi, gestione, distribuzione e orchestrazione della distribuzione.
  • Automazione e orchestrazione del cloud ibrido: l'orchestrazione del cloud centralizza in un'unica piattaforma la gestione delle attività automatizzate all'interno di più sistemi cloud. La centralizzazione del controllo tramite un livello di orchestrazione consente la creazione di flussi di lavoro interconnessi che si estendono su ambienti multi-cloud, mentre l'automazione dei carichi di lavoro permette di orchestrare qualsiasi ambiente ibrido o multi-cloud. Se automatizzati, i processi cloud e i carichi di lavoro essenziali vengono gestiti in tempi brevissimi, aumentando l'efficienza e la produttività del business.

Quali sono le problematiche del cloud ibrido?

Gli ambienti di cloud ibrido comportano numerose problematiche che le aziende devono risolvere per impedire la violazione dei dati e conseguenze estremamente negative. È pertanto fondamentale pianificare in modo strategico e mettere in atto le giuste misure per evitare queste problematiche.

  • Sicurezza: la salvaguardia della privacy di tutte le informazioni archiviate nel cloud è essenziale. A prescindere dal fatto che le aziende di servizi cloud garantiscano l'integrità dei dati, è assolutamente necessario disporre di rigorosi controlli di sicurezza per impedire le violazioni dei dati, tenere sotto controllo la gestione degli accessi e rispettare gli standard di compliance tramite le tecniche di crittografia e il monitoraggio dei controlli di accesso. Alcuni attacchi comuni includono il malware e i furti di identità, che possono causare perdite in termini di denaro e reputazione.
  • Rete: gli ambienti di cloud ibrido comportano problematiche quali la complessità della configurazione di rete, i limiti della larghezza di banda e la latenza di rete. Stabilire connessioni efficienti tra gli ambienti on-cloud e cloud on-premise risulta talvolta difficile tramite connessioni VPN o linee telefoniche dedicate. Inoltre, l'implementazione di tecniche di sicurezza quali crittografia, sistemi di rilevamento delle intrusioni e firewall può rivelarsi complessa. È essenziale disporre di una larghezza di banda adeguata e ridurre la latenza per facilitare il trasferimento dei dati tra gli ambienti cloud.
  • Costi: nel trasferimento di grandi quantità di dati tra diversi ambienti cloud, le aziende possono incorrere in costi aggiuntivi, che includono le commissioni applicate dai service provider e l'ottimizzazione delle strategie di migrazione per ridurre le spese. Inoltre, si rendono necessarie diverse soluzioni software e licenze, che possono comportare un onere aggiuntivo se non vengono gestite correttamente. Altri costi includono le operazioni (monitoraggio, gestione e supporto), la dipendenza da un fornitore (collaborazione con diversi provider di servizi cloud) e l'infrastruttura di cloud ibrido (software, hardware e apparecchiature di rete).
  • Osservabilità: consente di valutare lo stato corrente di un sistema distribuito sulla base dei dati che genera, in modo da comprenderlo a fondo mediante l'esame di tutti gli input disponibili. A differenza delle soluzioni di monitoraggio del cloud che presentano gli indicatori delle prestazioni tramite dashboard ai fini di individuazione e risoluzione dei problemi da parte dei team IT, le piattaforme di osservabilità utilizzano le metriche, i registri e i tracciati raccolti dall'intera infrastruttura per segnalare i potenziali problemi prima ancora che si presentino.  Sebbene l'osservabilità costituisca un potente tool per le architetture cloud native, non è esente da limiti. Gli ambienti dinamici e multi-cloud sono sempre più complessi e numerose piattaforme di osservabilità legacy non riescono a collegare le correlazioni con le cause e a capire quali azioni, funzionalità, applicazioni ed esperienze si ripercuotano sul business. Il lavoro a compartimenti stagni di infrastruttura, operazioni, sviluppo e gestione determina la perdita o la scoperta tardiva di una grande quantità di informazioni chiave.
  • Bilanciamento del carico:  i carichi di lavoro cloud vengono distribuiti nei vari ambienti di elaborazione, equilibrando il traffico di rete che accede a ciascuno di essi. Le richieste possono essere soddisfatte instradando il traffico in entrata verso più server, reti o altre risorse. Allo stesso tempo, il bilanciamento può migliorare le prestazioni e tutelare da eventuali interruzioni nel provisioning dei servizi: le richieste di servizio vengono distribuite non solo tra le piattaforme, ma anche su più aree geografiche. Il bilanciamento del carico basato su cloud può migliorare le prestazioni e ridurre i costi sfruttando la scalabilità, la disponibilità e l'agilità del cloud ibrido per soddisfare le richieste di carichi di lavoro distribuiti.
  • Accessibilità dei dati: il cloud e, per estensione, gli ambienti di cloud ibrido devono garantire la protezione dei dati. L'accessibilità da parte degli utenti appropriati è il fulcro delle policy di sicurezza e protezione, soprattutto quando i dati sono distribuiti su più piattaforme e sedi cloud. Il cloud ibrido aumenta certo i rischi di violazione dei dati all'interno del suo ecosistema, ma l'accesso a gruppi di utenti rimane necessario per favorire la produttività e la crescita dell'organizzazione. Fornire un accesso il più ampio possibile mantenendo al contempo livelli elevati di sicurezza, privacy e compliance è il compito dei team Security, CloudOps e DevSecOps.
  • ITOps multi-cloud:  il ruolo dell'ITOps in un ambiente multi-cloud è diverso dalle tecniche e dalle metodologie tradizionali in ambienti on-premise. In un cloud ibrido, l'attenzione deve essere focalizzata sulla semplificazione e sull'automazione delle attività di gestione. Poiché l'obiettivo dell'ITOps è creare un ambiente IT efficiente e omogeneo, è importante occuparsi dei crescenti carichi di lavoro trasferiti sulle piattaforme cloud, caratterizzati dalla crescente complessità correlata agli ambienti on-premise legacy. Le funzioni dell'ITOps si concentrano sulla gestione delle prestazioni dei carichi di lavoro delle applicazioni chiave, sulle funzionalità e l'affidabilità del sistema principale e sulle prestazioni complessive attraverso l'automazione della configurazione delle modifiche. In molte organizzazioni, a seconda del grado di adozione del cloud ibrido, i team ITOps si stanno evolvendo in team CloudOps che integrano i reparti DevOps e sicurezza.

Qual è il futuro del cloud ibrido?

Con il rapido progresso della tecnologia, il futuro del cloud ibrido si annuncia promettente e in costante evoluzione. Le aziende hanno bisogno di soluzioni ibride per affrontare i problemi più gravi e rivoluzionare le operazioni. Il futuro porta con sé innovazioni significative, un ROI migliore e un'infrastruttura efficiente che consentirà di sfruttare il potenziale del cloud ibrido.

Domanda crescente di soluzioni di cloud ibrido

  • Applicazioni cloud native ibride: lo sviluppo inarrestabile delle applicazioni cloud native ha stimolato la richiesta di soluzioni di cloud ibrido che offrano una rapida integrazione tra gli ambienti di cloud pubblico e on-premise. Le aziende possono sfruttare la flessibilità e la scalabilità del cloud pubblico e mantenere un forte controllo sugli asset di informazioni e sulle applicazioni.
  • Edge computing e IoT: l'evoluzione dei dispositivi Internet of Things (IoT) e dell'elaborazione in tempo reale impone l'esigenza di un ambiente di cloud ibrido per mettere in comunicazione i dispositivi edge con i data center. Mediante l'architettura di cloud ibrido, le aziende possono elaborare e analizzare i dati all'edge e sfruttare il potenziale dello storage cloud e dell'analisi.
  • Gestione e orchestrazione del cloud ibrido: per gestire la complessità degli ambienti di cloud ibrido, servono tool di gestione e orchestrazione per controllare, automatizzare e ottenere un’unica visione di tutti i dati nei diversi ambienti cloud. Le soluzioni di cloud ibrido devono offrire funzionalità di gestione avanzate per amministrare le operazioni e ottimizzare l'utilizzo delle risorse.
     

Problematiche da affrontare

  • Integrazione e interoperabilità dei dati: poiché il cloud ibrido prevede l'integrazione di dati e applicazioni su piattaforme diverse, risulta alquanto problematico preservare l'integrità, la sicurezza, la coerenza e l'interoperabilità. Risulta quindi essenziale disporre di funzionalità avanzate e protocolli standard che proteggano i dati e garantiscano una comunicazione fluida in ambienti eterogenei.
  • Sicurezza e compliance:i dati spaziano tra siti e provider di servizi cloud diversi, per cui è fondamentale garantire la sicurezza e la compliance di tutte le configurazioni di cloud ibrido. Le aziende devono adottare e implementare solide misure per la privacy e la protezione, quali la gestione delle identità e degli accessi e il rilevamento delle minacce, per salvaguardare gli asset di informazioni.
  • Ottimizzazione dei costi: i modelli di cloud ibrido prevedono meccanismi di prezzo dinamici e richiedono altre licenze per ulteriori software e soluzioni. Le aziende hanno bisogno di tattiche all’avanguardia e tool avanzati di gestione dei costi per ridurre le spese, migliorare l'allocazione e l'utilizzo delle risorse e incrementare l'efficienza dei costi.
     

Il modello operativo moderno per supportare l'IT dall’edge al cloud

  • Esperienza cloud unificata: il passaggio alle piattaforme di cloud ibrido è una delle decisioni fondamentali per l'adozione di un moderno modello operativo IT. L’esperienza cloud unificata per tutti i carichi di lavoro mira ad accelerare la realizzazione delle aspirazioni digitali: richiede sforzi mirati e priorità precise nell'intero modello operativo per garantire la velocità, l'agilità, il controllo e il modello economico IT che può offire l’approccio del cloud ibrido.
  • Non solo infrastruttura: un modello operativo moderno non si limita alla piattaforma infrastrutturale, ma richiede un'evoluzione culturale che coinvolga le persone e i processi aziendali, oltre che lo stack tecnologico.
  • Maturità delle risorse: il modello operativo moderno richiede un buon livello di maturità di tutte le risorse fondamentali, quali strategia e governance, persone, sicurezza, dati, applicazioni, operazioni, DevOps e innovazione. La combinazione di risorse determina l'efficacia del modello operativo moderno.

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