Container cloud

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Cosa sono i container cloud?

I container cloud sono dei compartimenti digitali portatili contenenti un pacchetto di file delle applicazioni in un unico ambiente di runtime che risiede nel cloud. Sono identici ad altri container tecnologici: l’unica differenza è l’infrastruttura su cui si trovano.

Qual è lo scopo dei container cloud?

I container cloud sono progettati per virtualizzare una singola applicazione in hosting nel cloud. Dato che ogni container include solo quell’unica applicazione, i team DevOps possono modificare le diverse funzioni in base alle necessità senza ripercussioni sull’intera applicazione. Questo contribuisce ad accelerare la produzione, consentendo l’ottimizzazione delle applicazioni e una distribuzione rapida su vasta scala.

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Qual è la differenza tra container cloud e macchine virtuali (VM)?

La differenza principale tra i container cloud e le VM è costituita dal livello delle risorse dedicate in ciascuno di essi. A differenza dei container cloud, le VM necessitano di un sistema operativo completo e di una copia virtuale dell’hardware installato del server host. Con una quantità minima di risorse, i container cloud possono comunque raggiungere l’obiettivo per il quale sono stati progettati e possono essere avviati con maggiore rapidità rispetto alle VM.

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Container cloud e sicurezza

Nel settore IT, i container cloud sono un argomento scottante dato che gli attacchi informatici persistono e le principali organizzazioni assistono al fallimento delle loro piattaforme. Dato che offrono un certo livello di protezione all’infrastruttura IT, i container cloud vengono ampiamente adottati dai team DevOps per espandere l’ambiente di produzione sul cloud senza esporre le applicazioni agli hacker. Per questa ragione, vengono utilizzati da tutte le principali aziende tecnologiche che hanno subito interruzioni, come Facebook e Instagram.

Come funzionano i container cloud?

I container cloud funzionano allo stesso modo dei container tradizionali. Virtualizzano il sistema operativo sottostante e consentono alle applicazioni containerizzate di funzionare come se avessero un sistema operativo dedicato, comprensivo di CPU, memoria, storage dei file e connettività di rete. Essenzialmente, il container cloud fornisce un’infrastruttura immutabile e leggera per ciascuna applicazione nel pacchetto, con le proprie configurazioni, librerie richieste e dipendenze. Insieme, questi diventano un’immagine del container in hosting nel cloud.

Ciascuno di questi file di immagine dei container è completo ed eseguibile dal motore dei container. Il sistema operativo host, tuttavia, limita l’accesso di qualsiasi singolo container alle risorse fisiche per evitare di esaurire tutte le risorse.

I team IT utilizzano i container cloud per distribuire ed eseguire le applicazioni in isolamento virtuale da altre applicazioni che condividono lo stesso kernel del sistema operativo. Tuttavia, i container stessi condividono il kernel del sistema operativo della macchina, in questo modo i loro file sono di dimensioni ridotte e non richiedono molte risorse. Questo significa inoltre che un unico sistema operativo può eseguire diversi container isolati. I container contengono infatti tutte le dipendenze che ne consentono la distribuzione senza riconfigurazione per diversi ambienti come laptop, cloud ed elaborazione on premise.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dei container cloud?

Dato che la maggior parte delle organizzazioni trae vantaggio dall’utilizzo di container cloud portatili e a costi contenuti, le aziende devono valutare attentamente i vantaggi e gli svantaggi di una strategia di containerizzazione vera e propria.

Vantaggi

Maggiore efficienza: senza dover avviare un sistema operativo o caricare librerie, la loro inizializzazione richiede pochi secondi.

Costi generali ridotti: dato che condividono il sistema operativo host, tutta la manutenzione dei container cloud, come patch e aggiornamenti, può essere effettuata con un’unica operazione, anziché in diversi passaggi.

Leggerezza: con la virtualizzazione di tutti gli elementi del sistema operativo, tra cui CPU, memoria, storage dei file e connettività di rete, i container occupano poco spazio sul cloud.

Portabilità: dato che consentono ai team IT di astrarre il codice delle applicazioni dall’infrastruttura sottostante, i container cloud sono compatibili con qualsiasi piattaforma e possono essere eseguiti in più ambienti di distribuzione.

Utilizzo migliorato: poiché i container supportano le architetture di microservizi, se un unico componente dell’applicazione ha difficoltà, è possibile scalare quel singolo elemento per gestirne il carico, anziché l’intera applicazione monolitica.

 

Svantaggi

Limiti: i container devono definire un unico sistema operativo all’interno di ciascuno di essi, possono quindi essere eseguiti solo su quel sistema operativo specifico.

Gestione: quando un’organizzazione decide di containerizzare il proprio ambiente IT, può trovarsi rapidamente con centinaia di container che complicano le attività di gestione degli aggiornamenti o delle patch. Visibilità più complessa: l’elevato numero di container ostacola la visione di quanto avviene in ciascuno di essi.

Sicurezza: sebbene i container cloud forniscano un certo livello di protezione, non sono inviolabili. Il software all’interno del container potrebbe presentare vulnerabilità, mentre l’accesso al sistema operativo sottostante richiede privilegi di root che possono essere compromessi.

Come vengono utilizzati i container cloud?

Ci sono diversi modi per utilizzare i container cloud.

  • Microservizi: quando le applicazioni sono costituite da diversi servizi indipendenti, le dimensioni ridotte dei container sono perfettamente adatte alla combinazione di tali servizi genericamente associati.
  • Modernizzazione: il completamento di una trasformazione digitale normalmente ha inizio con una forma containerizzazione, in particolare se si effettua la migrazione delle applicazioni al cloud.
  • Applicazioni cloud native: per i loro costi amministrativi e utilizzo di risorse ridotti, possono essere inserite in un sistema operativo. L’alta densità consente l’hosting di molti dei container all’interno di un’unica macchina virtuale, la soluzione ideale per la delivery delle applicazioni cloud native.
  • Migrazione: la movimentazione e lo spostamento delle applicazioni al cloud è molto più facile quando sono inserite in container, dato che possono spesso essere spostate senza modificare il codice.
  • Elaborazione in batch: le organizzazioni alla ricerca di una maggiore efficienza implementano l’elaborazione in batch per eseguire le attività senza intervento umano, un’operazione molto più facile con i container, che non richiedono la gestione delle dipendenze o dei singoli ambienti.
  • Machine learning: i data scientist possono eseguire singoli algoritmi all’interno di container separati, per una maggiore efficienza e scalabilità del processo di machine learning.
  • Cloud ibrido e multi-cloud: quando le organizzazioni operano in diversi cloud, oltre al loro data center, l’uso dei container è la scelta più ragionevole, dato che sono eseguibili in modo uniforme in qualsiasi tipo di ambiente, on-premise, laptop o cloud.

HPE e i container cloud

HPE, un’azienda edge to cloud, offre uno stack software verticale per supportare i clienti con la modernizzazione delle applicazioni, la virtualizzazione e la migrazione al cloud utilizzando diversi modelli di distribuzione. Tale stack comprende anche le best practice sull’adozione dei container nell’ambiente digitale.

Ad esempio, HPE Ezmeral è un portafoglio software che include una soluzione dedicata alla gestione e all’orchestrazione dei container. HPE Ezmeral Container Platform consente di distribuire e gestire le applicazioni containerizzate su qualsiasi infrastruttura, in particolare su bare metal (ma anche sulle VM) nei data center aziendali, in strutture di colocation, in diversi cloud pubblici e all’edge. I clienti possono eseguire applicazioni cloud native o non cloud native in container senza refactoring, gestire più cluster Kubernetes con un piano di controllo unificato e sfruttare un file system distribuito ad alte prestazioni per dati persistenti e applicazioni stateful.

Inoltre, HPE Ezmeral Runtime è una piattaforma software interamente realizzata sulla piattaforma di orchestrazione dei container open source Kubernetes che consente alle organizzazioni di semplificare l’analisi, DataOps e la modernizzazione delle applicazioni. È progettata per la distribuzione di applicazioni cloud native e non cloud-native in esecuzione su qualsiasi ambiente di infrastruttura, on-premise o nel cloud.

HPE ha inoltre esteso le funzionalità e il supporto per  Apache Spark, l’offerta di analisi dati open source e di tecnologia più richiesta. Integrando l’operatore Apache Spark 3.x open source nella sua piattaforma container, HPE è la prima e unica azienda a fornire alle aziende Apache Spark on-premise su K8s, “EZ Enterprise Apache Spark 3.0 su Kubernetes (K8s)”.

HPE Ezmeral Container Platform e HPE Ezmeral Runtime sono disponibili come servizi cloud tramite HPE GreenLake.